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13
Mar
2012

Genoa a pallone fermo

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altGenoa ripresa domani pomeriggio al Pio Signorini. Prima premessa non sono abituato a sputare nei piatti dove convivo e specialmente sul punto conquistato dal Genoa contro la miglior Juventus delle ultime settimane, anche se c’è da chiedersi quanto ha influito in questo il comportamento tattico , del

Genoa, non piaciuto neanche a Preziosi. Punto e 0 a 0, importanti, che valgono soprattutto , per una squadra che ha subito 48 gol di cui 22 dall’inizio del 2012, in 10 giornate di campionato.
Seconda premessa : quello che ho scritto in precedenza e quello che scriverò di seguito non significa che ero partigiano di Malesani e non di Marino, desta interesse solamente il Genoa. Il punto con i bianconeri è buono, meglio ripeterlo, ma brucia il modo in cui è stato conquistato , non ricordando un’altra partita nell’era Preziosi ove il Genoa sia stato preso a pallonate al Ferraris : 15 tiri verso Frey, 17 calci d’angolo, 40 minuti di possesso pallone degli avversari e 24 del Grifone. Conforta solo , lo spirito il cuore da Grifo, messo in campo dai 14 giocatori utilizzati. A precisa domanda al termine di Juventus Genoa al tecnico rossoblu se si può giocare anche senza un metronomo, la sua risposta, non piccata, ma abile è stata: “ perché non l’avete detto dopo Napoli, Lazio e Udinese ? Ovvio, perché è arrivato il risultato, ma i tabellini e le cronache raccontano che vi furono possibilità di pareggio degli avversari, con Frey il migliore in campo. Rispetto a quelle 3 belle partite vinte con tre squadre che si giocano l’Europa che conta, controla Juventus, i laterali (bassi e alti ) non hanno costruito giuoco, i due mediani pur

confermando il loro strapotere nel chiudere e correre non sono riusciti a cantare e portare la croce , rifinendo e ripartendo, mettendo i due attaccanti in condizione di fare solo il lavoro pulito, facile di un attaccante: aspettare tenere il pallone far salire la squadra, ma non mettendo al servizio della squadra, del giuoco e dei tifosi, la loro forza nei 20 metri davanti alle aree avversarie. Gila e Palacio in coppia, sono in grado di giganteggiare di fronte a qualsiasi difesa.

Il Genoa che giuoca con il catenaccio non fa squadra e non appare idoneo a giocare con quell’assetto tattico. Al Genoa occorre anche “fosforo” in mezzo al campo che possa armare Gilardino e Palacio. Il Genoa non può giocare, come controla Juventus, sparendo dal campo con affannosi rinvii della difesa e del centrocampo perché i giocatori non sapevano a chi appoggiare il pallone , con quelli davanti sempre anticipati dagli avversari , con altri fuori ruolo ed anche con una condizione fisica, in alcuni, lacunosa.
La sostituzione di Sculli e Jankovic, benemerito tutto il loro lavoro fatto nelle precedenti partite, ha permesso al Grifone di giocare in 11 contro 11 , difendere il pareggio anche se Pirlo era libero di costruire quello che voleva. Il Genoa dopo 27 giornate di campionato non ha e non aveva una identità di giuoco e non per colpa di Malesani o di Marino. La lezione controla Juventus, bene ripetere ottimo il punto per la classifica, deve contare qualcosa e bisogna metterla a frutto, nel prossimo futuro , per non continuare a soffrire: non sarebbe né onesto né ammissibile.