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29
Mar
2008

LIGURIA LAVORO: ACCORDO PER BUONA OCCUPAZIONE E SICUREZZA

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Un accordo per garantire una buona occupazione, non precaria e per diffondere già dalle scuole secondarie superiori una cultura della legalità attraverso la formazione. E' stato siglato tra la Regione Liguria (assessorato alle Politiche del Lavoro) e da un lato Unioncamere, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e dall'altro Direzione scolastica regionale, Università, Province liguri, Inail, inps, Direzione regionale del lavoro e parti sociali.

In totale quattro protocolli d'intesa che si inseriscono nell'ambito della legge 30 sulla sicurezza approvata dal consiglio regionale nel mese di agosto dell'anno scorso, attraverso cui la Regione Liguria punta ad introdurre la cultura della responsabilità sociale dei datori di lavoro, pubblici e privati, sul territorio regionale e a finanziare progetti che vanno in questa direzione.


"L'obiettivo di questi quattro accordi - spiega l'assessore alle Politiche del Lavoro, Enrico Vesco - è quello di sviluppare nuova occupazione stabile e non precaria, sostenendo anche la nuova imprenditorialità, prevenire situazioni di crisi occupazionale sul territorio regionale, oltre a favorire l'emersione del lavoro sommerso e a questo proposito è in discussione in commissione e arriverà in consiglio prima della pausa estiva la legge sulla promozione del lavoro".

Va in questa direzione il laboratorio regionale sulla responsabilità sociale delle imprese promosso dalla regione e avviato con finanziamenti provenienti dalla legge 30 (90.000 euro) a cui partecipano tutte le organizzazioni datoriali e le parti sociali. Inoltre sono previsti contributi, erogati attraverso Filse, la Finanziaria regionale pari a 350.000 euro, per le micro e le piccole imprese che intendono migliorare la sicurezza sul lavoro e nuove risorse anche per i datori di lavoro che intendono certificarsi con bilanci sociali. E sono state assegnate alle Province liguri risorse pari a 300.000 euro per interventi volti a favorire l'emersione e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro realizzati nell'ambito dei centri per l'impiego.

"Promuovere la cultura della salute, della sicurezza e della regolarità del lavoro - ha spiegato l'assessore Vesco - è condizione indispensabile per la costruzione di un'organizzazione del lavoro sostenibile".

Ma la cultura della legalità e della sicurezza si costruisce e si impara già sui banchi di scuola grazie ad un'opera di sensibilizzazione e di informazione nei confronti dei giovani e degli studenti a cui è indirizzato il protocollo d'intesa firmato quest'oggi con l'Università, la Direzione scolastica regionale, le province, le parti sociali, Inps, Inail e Direzione regionale del lavoro.

"Le esperienze irregolari infatti - ha spiegato Vesco - si concentrano nella fase di ingresso nel mercato del lavoro e una delle cause rilevate consiste nella limitata consapevolezza dei diritti dei lavoratori.

Quello che intendiamo rovesciare è l'accettazione sociale dell'irregolarità, cioè l'esistenza di un certo livello di giustificazione nei confronti dell'economia informale che costituisce uno dei fattori di alimentazione del sommerso".