Stampa
15
Mar
2009

PROVERBI LIGURI IN DIALETTO GENOVESE "E LEZZI DE TURIN DUAVAN DA SEIA A MATTIN"

Pin It
"E LEZZI DE TURIN DUAVAN DA SEIA A MATTIN"
Le leggi di Torino duravano dalla sera al mattino

e anche.

"IN PIEMONTE, A CHI HA DUE SCARPE IN TI PE' GHE DIXAN CONTE"
In Piemonte, a chi ha due scarpe nei piedi gli dicono conte

Vecchia ruggine o bonaria presa in giro? Schiettezza o insofferenza? Forse nè l'una nè l'altra cosa.
Tra le due guerre mondiali, i liguri hanno subito una pacifica e gradita invasione piemontese.
Astigiani, alessandrini, cuneensi, si sono trasferiti, dire "hanno emigrato" sarebbe usare una parola troppo grossa, nelle città della costa ligure iniziando le più svariate attività spesso coronate da fortuna e soddisfazioni.
Ma le cose non sono andate sempre così bene. Dopo la caduta di Napoleone, Genova era destinata, con l'appoggio politico inglese, a ritornare libera Repubblica. Aspirazione legittima e sentita, solo che le potenze che si spartirono l'Europa, durante la Conferenza di Vienna, non furono d'accordo: sollecitate dalle lamentele di Casa Savoia decisero che la Liguria sarebbe stata annessa all'allora minuscolo regno di Sardegna.
I Liguri non accettarono questa soluzione e la presa in possesso del nuovo territorio fu tutt'altro che pacifica.
Ci vollero lunghi bombardamenti e assalti alla baionetta e un mucchio di morti per conquistare, si fa per dire, un'altra fetta del suolo della patria.
Con tutti questi sforzi, il futuro re d'Italia, non pensava certamente di tirarsi tanti guai in casa. Come poteva immaginare che tra i suoi nuovi sudditi ci fosse gente come Mazzini, Bixio, Quadrio, Mameli e lo stesso Garibaldi?