04
Feb
2009
PROVERBI LIGURI IN DIALETTO GENOVESE "PASSOU O MONTE DE PORTOFIN, ADDIO MOGGE' CHE SUN FANTIN"

Passato il Monte di Portofino, addio moglie che sono scapolo
e anche:
"L'AMO' DO MAINA' O DUA UNN'OA PERCHE' IN TUTTI I PORTI CHE O VA O S'INNAMOA"
L'amore del marinaio dura un'ora perchè in tutti i porti che va s'innamora
e ancora:
"E MOGGE' DI MAINAE, NON SON NE VIDUE NE' MAIAE' "
Le mogli dei marinai non sono nè vedove nè maritate
A voltar le spalle a Genova e guardando il mare, alla nostra sinistra si profila l'inconfondibile profilo del promontorio di Portofino che divide il golfo di Genova da quello del Tigullio.
Per i naviganti liguri è una specie di uscio di casa da cui entrare, o uscire, per motivi di lavoro.
Fino a qualche anno fa era ancora in uso l'antichissimo "saluto alle mogli". Il veliero, e poi il bastimento, si portava fino all'altezza di Camogli, la città dei "mille capitani", che appunto è situata sotto il Monte di Portofino, e dopo un festoso saluto con grande sventolio di bandiere, faceva rotta per l'alto mare.
La cosa andò avanti per secoli, fino a quando, aumentata stazza e potenza delle navi, la cosa cominciò a dare qualche serio inconveniente.
L'improvvisa virata di 90° sollevava una tale onda che i poveri camoglini si ritrovavano regolarmente le barche in piazza.
Ci volle una severa disposizione della Capitaneria di Porto per far cessare questo estemporaneo tipo di affettuosità.
Oggi le navi liguri, con molta discrezione, si limitano a passare al largo e a salutare con qualche colpo di sirena.
Naturalmente tutto questo scambio di saluti, per i più maliziosi, ha sempre costituito motivo di indiscrete allusioni.
C'è però da dire che ciascuno di noi potrà pensarla come crede: la correttezza dei marinai e l'onorabilità delle loro mogli, quale che sia, non ne rimarrà certo intaccata.
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