AUDIRADIO: DIOMEDE (REA) CALABRO' COMPRENDA CHE L'EMITTENZA RADIO E' A RISCHIO ESTINZIONE
Roma. Si è svolta ieri l’audizione della REA – l’associazione delle emittenti locali italiane rappresentativa di 420 editori radiotelevisivi - davanti all’Autorità delle Garanzie nelle Comunicazioni sulle indagini di ascolto Audiradio in corso - secondo il parere della REA - in palese conflitto d’interessi e con metodi che introducono una forte turbativa nel mercato della pubblicità nazionale e locale tanto da indurre la stessa associazione a segnalare l’anomalia anche all’Antitrust cha ha avviato una propria indagine. Il conflitto d’interessi - sempre secondo la REA - risiede nella composizione del pacchetto azionario AUDIRADIO i cui proprietari sono diretti concorrenti delle radio locali nel settore pubblicitario. Nel corso dell'audizione la REA ha insistito sulla inderogabile necessità che sia l’Autorità a svolgere le indagini di ascolto delle radio locali così come prevede la legge 249/97 e la Delibera 85/06 della stessa Autorità.
Al termine dell’Audizione il presidente della REA, Antonio Diomede, ha dichiarato "Non siamo soddisfatti dell'Autorità riguardo alla vigilanza sul metodo delle indagini di ascolto svolte da Audiradio. Calabrò deve comprendere che l'emittenza locale è a rischio di estinzione se non interverranno le Istituzioni per bloccare quel mostruoso processo di assorbimento messo in atto dalle Reti Nazionali attraverso la gestione Audiradio nelle indagini di ascolto spesso contro gli interessi delle emittenti radiofoniche locali. Non intervenire in tal senso - ha proseguito Diomede - significa tradire i principi di libertà a comunicare e di pluralismo nell'informazione dettati dalla Costituzione e più volte riaffermati dall'Alta Corte. Staremo a vedere quale decisione l'Autorità presieduta da Corrado Calabro' prendera' sulla questione Audiradio. Noi per nostro conto - ha concluso il Presidente della REA - ci prepariamo a difendere fino in fondo il diritto ad esistere delle emittenti radiofoniche locali almeno quanto e come le altre imprese editoriali del Paese"