Il Contratto di rete: Opportunità di sviluppo
Le imprese italiane sono troppo piccole per poter avere adeguate economie di scala – e quindi perdono in efficienza -, per avere un forte peso contrattuale nei confronti dei fornitori, oltre a poter garantire elevati e molteplici servizi ai clienti a prezzi
competitivi, a causa dell’eccessivo costo dell’investimento in know how per una singola realtà – ed ecco che perdono in efficacia -.
Pur tuttavia, il tratto distintivo del Made in Italy è
quello dell’elevata qualità e dell’artigianalità della produzione, caratteristiche che non si potrebbero sposare con la grande industria, ma che trovano la loro ragion d’essere nelle piccole dimensioni delle aziende nostrane.
La collaborazione attiva fra le imprese, ed in particolare il contratto di rete, rendono possibile il mantenimento della qualità tipica dell’italianità ed al contempo la forza commerciale in entrata ed in uscita tipica della grande impresa (economie di scala, investimenti in ricerca e sviluppo, logistica più vasta).
Questa nuova forma di aggregazione, per la sua flessibilità ed i vantaggi fiscali che la connotano, è particolarmente utile per vincere la crisi e promuovere lo sviluppo delle realtà che vi partecipano.
Di seguito il collegamento ad alcune slides sintetiche sugli aspetti civilistici e fiscali del contratto di rete.(laura bertozzi)
Per pareri e quesiti potete scrivere a Laura Bertozzi: Dottore Commercialista Finanza Aziendale e Enti non Profit . bertozzicom@gmail.com