Stampa
27
Nov
2007

LE NEWS DEL PONENTE VARAZZINO. NIENTE ALLARMISMI PER IL RETROPORTO

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La notizia sul probabile azzeramento del progettato recupero urbano del retroporto, a causa di parametri e vincoli di edificabilità previsti da una nuova legge varata dalla Regione Liguria, che circolava da giorni ed è stata ripresa e pubblicata dal quotidiano “La Stampa” di domenica 25 novembre, ha finito per animare le discussioni del weekend di molti varazzini. L’analisi di quanto riportato nel servizio giornalistico e delle voci circolanti s’è svolta per strada, favorita dal ritorno di un clima mite e piacevole, nei pubblici esercizi o locali commerciali, e tra le mura domestiche di tante famiglie, che seguono sempre con maggiore attenzione quanto succede nel quartiere e in città. Forse un pochino di merito, per questa certamente positiva partecipazione, è dovuta al serio e capillare lavoro dei sostenitori e partecipanti al comitato, che anche se proprio sul recupero del retroporto ha dovuto registrare la prima contestazione interna, è sempre più apprezzato.

Come prevedibile siamo stati letteralmente presi d’assalto da tanti concittadini e proprietari di seconde case, che anche se non sono residenti trascorrono qui parecchi mesi, e chiedono di essere informati e partecipare alla vita del quartiere che li ospita. :

“Com’è possibile che sia successa una cosa del genere, se il mese scorso il vertice della Regione, in visita di lavoro a Varazze, ha giudicato positivo il recupero, anche se da perfezionare e definire nei particolari, come ad esempio la viabilità, che proprio noi abitanti di San Nazario abbiamo chiesto venisse rivista?”

“Se questa legge interessa anche il restyling dei Cantieri Baglietto, non rischiamo che i nuovi proprietari si stanchino, decidendo veramente di lasciare il sito varazzino, per lidi meno complicati e più sensibili alle problematiche occupazionali?”

“Questo stop è un bene, ci consentirà di meglio comprendere e capire cosa conviene fare per risolvere veramente i problemi del quartiere e non solo di fare quello che conviene ai privati, anche se le decisioni sono prese in buona fede. Vedasi campo sportivo e albergo di lusso che confina con un cantiere navale, due operazione che per come sono state presentate non mi convincono.”

“Finalmente i politici hanno capito che se vogliono essere rieletti, devono rivedere il loro modo di gestire e programmare gli interventi sul territorio, almeno speriamo non si riveli una clamorosa bufala. Abbiamo bisogno di alloggi a prezzi calmierati, altro che seconde case che rimangono chiuse per nove mesi all’anno. La sola entrata dell’ICI non può giustificare scempi e cementificazioni, camuffate da recuperi urbani.”

“La nuova legge regionale sull’edilizia potrebbe rivelarsi la classica ciliegina sulla torta. Chissà se i nostri Amministratori riescono a comprendere, una buona volta, che conviene svilire i contrasti, cercando di convogliare sforzi ed energie per accelerare le decisioni e procedere al recupero del retro porto senza indugi, rivedendo le iniziali posizioni sia da una parte sia dall’altra. Non è possibile che ogni importante intervento debba restare in travagliata gestazione per oltre un ventennio!”

Ci sono anche state rivolte critiche, come per esempio chiederci se siamo contenti di aver contribuito a bloccare il recupero del ponente, oppure a decretare la perdita di lavoro per gli operai dei cantieri e per gli operatori commerciali vecchi e nuovi della zona. Pochi in verità, e in costante diminuzione i concittadini che sentono ancora la necessità d’infierire su persone che sicuramente hanno in più occasioni dimostrato di lavorare per l’esclusivo e generale interesse del quartiere e della città.

A tutti rispondiamo dicendo di non drammatizzare l’evento, tutto deve ancora essere chiarito ed analizzato con la disponibilità della necessaria documentazione. In Regione sono informati di questo progetto e sicuramente ne hanno tenuto conto. Non accetteremo ad ogni modo decisioni che rischiano di mettere in pericolo o ritardino, oltre limiti di tempo accettabili, il recupero del fatiscente sito industriale abbandonato e l’ammodernamento dei Cantieri Baglietto, senza manifestare la nostra contrarietà  agli Amministratori cittadini ed a quelli della Regione Liguria.

Gli abitanti di San Nazario vogliono vivere in un quartiere decente, senza dover sopportare ogni giorno il deprimente degrado, rappresentato dai vecchi capannoni dismessi, ricettacolo d’immondizia e giganteschi topi, che tentano d’invadere e colonizzare le vicine abitazioni e locali ancora in uso.

Approfittiamo invece del momento per rivolgere un ulteriore invito a tutti i nostri Politici: sedetevi intorno al tavolo della concordia, trovate una soluzione condivisa, che ci consenta di uscire da quello che potrebbe diventare un dannoso immobilismo.

Firmato: il direttivo.