RAI FICTION. "TUTTI I RUMORI DEL MONDO" STORIA VERA TRATTA DAL LIBRO: IL MONDO DELLE COSE SENZA NOM
Domenica 23 dicembre in prima serata su RAI 1 andrà in onda il film "Tutti i rumori del mondo" tratto dal libro "Il mondo delle cose senza nome" (fazi ed.) che racconta l' esperienza della madre di un bimbo sordo. Il libro è stato più volte presentato in Liguria dato che la vicenda narrata si svolge in gran parte tra Sanremo e Genova, dove si trova la Linear, ditta all'avanguardia per protesi acustiche ad alta tecnologia. L'ingegnere che la dirige, Lucio Racca,nel film è interpretato da Gioele Dix. La protagonista è Elena Sofia Ricci.
TUTTI I RUMORI DEL MONDO. SINOSSI
Elena ha una vita perfetta.
E’ una giovane manager in carriera che dirige con energia e competenza un’azienda leader del Made in Italy, ereditata dal padre Giulio. Elena ha un compagno, Stefano, clarinettista jazz, che la ama e farebbe qualsiasi cosa per lei. Ma ad Elena tutto questo non basta. Vuole qualcosa di più, vuole il naturale coronamento della sua vita di donna. Vuole un figlio.
Elena festeggia Capodanno con Stefano e il pancione.
Alessandro nasce poco dopo. Nei primi mesi è un bambino tranquillo, con un carattere solitario e indipendente. Elena ne è orgogliosa. Lo porta dal padre quasi come un regalo. Lei, infatti, è figlia unica, e ha rinunciato senza saperlo a molte cose di sé e della sua natura per assomigliare a quel figlio maschio che il padre non ha avuto. Ora, però, c’è Alessandro.
Ma Alessandro non è come lei ha sempre desiderato e creduto.
Alessandro è nato con una gravissima ipoacusia. Quando Elena lo scopre, quella che lei considera un’”imperfezione” del figlio arriva come una bomba a far esplodere tutta la sua vita. La sua prima reazione è istintiva e avventata: vuole risolvere a tutti i costi e subito il problema, come se Alessandro fosse un prodotto difettoso da riparare al più presto. Perciò accoglie la diagnosi frettolosa di uno specialista senza scrupoli, che suggerisce un difficile intervento di impianto cocleare. Stefano non è d’accordo, vorrebbe riflettere, confrontare più pareri, ma alla fine come sempre la asseconda.
Al momento dell’intervento Elena ha un brusco ripensamento.
Per la prima volta affiora dentro di lei un istinto materno irrazionale e violento. Gli occhi di Alessandro sembrano chiederle di portarlo via, e lei obbedisce. Fugge dalla clinica e da Stefano. E si rifugia con Alessandro a Viareggio, nella casa di famiglia dove ha passato i momenti più felici della sua vita. Ha bisogno di star sola, di capire, di ritrovare i pezzi della sua vita che le sono sfuggiti. Lì ritrova anche l’amica d’infanzia Bianca, una fotografa sempre in giro per il mondo.
Il rapporto con Stefano va lentamente alla deriva.
Lui prova a recuperarlo, ma Elena non ce la fa. E quando cambierà idea Stefano non ci sarà più. Riprende così da sola l’inutile pellegrinaggio tra i tanti e differenti pareri scientifici. Fino ad incontrare un Ingegnere geniale e scorbutico, costruttore di protesi acustiche, che vive arroccato in un paesino sulle Alpi Apuane. All’inizio è scontro tra due personalità forti e ripiegate sui propri traumi, che si trasforma ben presto in attrazione fatale.
Sarà l’Ingegnere ad aprirle gli occhi sulla realtà scomoda della sordità di Alessandro.
Elena dovrà imparare a conviverci, e solo allora scoprirà che i difetti e le imperfezioni sono la parte più vera di ognuno di noi, quella parte che ha sepolto rinunciando a molte cose. L’Ingegnere le aprirà gli occhi sul suo essere chiusa ai sentimenti: è lei, infatti, quella che davvero non ‘sente’. E’ lei che, negli anni, è diventata sorda, incapace di aprirsi all’ascolto degli altri.
Elena capisce molte cose.
E riesce finalmente a dirle al padre. Riesce finalmente a dirgli la verità non solo su Alessandro, ma anche su se stessa: e solo così, attraverso il loro primo, vero scontro, padre e figlia riescono a ritrovarsi e ad abbracciarsi. Ma l’abbraccio dura poco. Suo padre se ne va con un infarto improvviso e imprevisto. Elena rimane sola. Lei e Alessandro. Insieme dovranno farcela.
E così, alla fine della nostra storia, Elena è profondamente cambiata.
L’imperfezione di suo figlio l’ha aiutata a scoprire il mondo, le emozioni, se stessa e gli altri. Le ha salvato la vita. Ora Alessandro è un bambino splendido, che convive tranquillamente con la sua sordità. E il rapporto con Stefano è complice e pieno d’affetto. E poi?
La vita, in questi casi, riserva sempre un’ultima sorpresa.
NOTE DI REGIA
Tutti i rumori del mondo non è un film facile.
Non ci sono grandi accadimenti, non c’è azione, non è un giallo, neppure una commedia…è una storia piccola, intima. E’ il percorso faticoso di una donna, che grazie alla sordità di suo figlio, imparerà a conoscersi e a riconoscere appunto tutti i rumori del mondo.
Un bellissimo ruolo per un’attrice. Elena Sofia Ricci si è calata nel personaggio con generosità. Insieme abbiamo dato forma a Elena (la protagonista), abbiamo navigato nell’anima di una donna che dovrà perdere tutte le sue certezze per ricominciare ad amare. Non è la storia di un handicap, è il doloroso percorso di chi è costretto a fare i conti con una realtà che non vuole accettare.Alessandro è un bambino sordo per Elena un figlio imperfetto.
Un tema delicato da trattare, dove il pericolo di scivolare nella retorica o nella banalità era in agguato.
Ho voluto perciò raccontare questa storia con uno sguardo asciutto, con una luce non convenzionale.
Con Duccio Cimatti abbiamo lavorato per creare un’ atmosfera fotografica che seguisse Elena, capace di raccontare la sua parte più nascosta.Ad esempio un mare d’inverno agitato, freddo, assordante, a contrasto con una donna che comincia a sorridere alla vita. I livelli sonori del film sono spesso molto alti. Il suono diventa un altro elemento a contrasto in un mondo spaccato tra chi sente e chi no.
Un problema tecnico artistico enorme è stato misurarsi tutti i giorni con un bambino molto piccolo.
Ho scelto due bellissimi gemelli per poterli alternare, ma anche così non è stato facile “dirigerli”
Ho dovuto adattarmi agli umori, ai pisolini alle pappe e in tempi di ripresa molto stretti.
Compagno di vita di Elena è Stefano, interpretato da Stefano Pesce.
Nella storia è un musicista e Stefano con il suo entusiasmo ha fatto un grande lavoro per imparare a suonare il Clarinetto. Il risultato è ottimo.
Questo lavoro, mi ha portato a conoscere una realtà, il mondo dei sordi , di cui sapevo molto poco. Durante la preparazione del film insieme alla sceneggiatrice e amica Silvia Napolitano ho incontrato medici, psicologi, logopedisti, insegnanti...... ho capito quanto complesso e diverso sia l’atteggiamento verso questo problema.
TIZIANA ARISTARCO