L'ASCENSORE DI CASTELLETTO COMPIE CENTO ANNI. INAUGURATA LA MOSTRA
GENOVA.Si saliva in ascensore dal Portello e da metà percorso si poteva già intuire il profilo della città, grazie alle ampie vetrate che riconducevano anche il viaggiatore più distratto dal buio del primo tratto in salita alla luce del giorno. La immaginavano e la scoprivano così i genovesi la loro città salendo con l’ascensore di Castelletto.Poi venne la guerra e forse, racconta la storia ricostruita in questo complesso lavoro di recupero di memoria e testimonianze, le vetrate poste a metà della torretta liberty furono distrutte e una nuova opera, più moderna e funzionale, meno romantica forse, prese il posto della prima.
Ma restò intatto, al visitatore che arrivava da Portello a Castelletto con l’ascensore di Levante, lo stupore per la vista e l’inusuale prospettiva sui tetti della città che si poteva ammirare da ogni angolo della torretta Liberty, posta quasi a difesa della bella Spianata. E oggi, cent’anni dopo, è ancora tutto così.
E’ un pezzo della storia di Genova che si svela nella mostra 1909/2009 Cent’anni nel cuore della città, riletta attraverso il progetto, la costruzione e la vita dell’ascensore Castelletto Levante.
Il 20 dicembre 1909 la città inaugura un’opera grandiosa, il primo ascensore pubblico di Genova, ideato per servire i quartieri collinari della città e collegato direttamente alla rete tranviaria di pianura, che allora tracciava i confini dei percorsi pubblici dal centro alle periferie.
In occasione del centenario Amt, in collaborazione con il Comune di Genova, ha deciso di festeggiare la ricorrenza con la realizzazione e l’allestimento di una mostra storico fotografica all’interno dell’ascensore che ne ripercorre la storia, celebrando le origini degli impianti a fune a Genova per chiudersi con lo sguardo rivolto al futuro, al nuovo progetto di funicolare per gli Erzelli.
Genova: città laboratorio
Genova è già a fine ottocento una città laboratorio, che studia e progetta soluzioni ingegneristiche d’avanguardia per rispondere alle difficoltà orografiche del territorio, allo sviluppo urbanistico delle colline ed alla necessità di un diverso e articolato sistema di trasporto capace di collegare i quartieri a monte con il centro. E’ grazie all’intuizione dei progettisti del Novecento che nascono le prime idee, rilette in questa mostra attraverso disegni, prospetti, planimetrie e documenti originali che arrivano fino ai giorni nostri (ved. Scheda Sintesi storica dell’ascensore di Castelletto Levante)
Il progetto editoriale e lo sviluppo della mostra
La mostra, che sarà visibile fino al 31 dicembre 2009, illustra la vita dell’ascensore e alcune tappe significative della città in un articolato percorso storico, artistico e tecnico realizzato grazie al contributo di testimonianze e fonti pubbliche e private. Il progetto e l’allestimento, curati dalla Direzione Clienti di Amt, interessano la stazione inferiore dell’ascensore, la lunga galleria che da Portello conduce alle 2 cabine e la stazione superiore che si apre su Spianata Castelletto.
51 pannelli accompagnano il viaggiatore/visitatore da Portello a Castelletto, prima alla scoperta delle 4 sezioni storiche e poi, in un ideale viaggio verso il futuro, ai progetti di domani. Con questa realizzazione, prosegue il percorso di utilizzo degli spazi Amt a fini artistico-culturali, come già avvenne nel 2007 con la mostra a bordo di 100 autobus “Foto in corsa” e nel 2008 con l’installazione “MetroArt” all’interno della stazione della metropolitana di De Ferrari.
Le tappe storiche.
Si tratta di 23 tavole che illustrano la storia del più famoso ascensore genovese da fine ‘800 ai giorni nostri, passando per le tappe più significative. Lo scenario di partenza è collocato tra fine ‘800 e inizi ‘900, epoca in cui nascono i progetti degli ascensori, intesi come mezzi di trasporto pubblico, scelti per rispondere in maniera sempre più puntuale alle esigenze dei nuovi quartieri collinari ed allo sviluppo urbanistico di Genova. La zona di Portello, epicentro di questo rinnovamento urbanistico e architettonico, è protagonista delle prime innovative ipotesi di impianti di risalita tra Castelletto e la zona del centro, dalla prima proposta degli ingegneri Sertorio e Saligeri del 1900, alla successiva del 1903. Quest’ultimo progetto culminerà nella creazione della società Lifts (divenuta poi la Società Ligure Ascensori), fondata dagli ingegneri Sertorio e Stigler, e nella realizzazione del progetto che porterà all’inaugurazione, il 20 dicembre 1909, dell’ascensore Portello-Castelletto. Il percorso prosegue illustrando le trasformazioni dell’ascensore, soprattutto quelle riferite alla torre di arrivo, la cui parte superiore, nella Genova del 1910, era adibita a caffè e alla realizzazione della veste liberty che ancora oggi caratterizza questo impianto.
La mostra dedica uno spazio importante anche alla progettazione ed alla realizzazione del secondo ascensore di Castelletto, detto di Ponente, che dalla Zecca doveva portare a Castelletto. Le ultime tappe illustrano i diversi restauri che si sono succeduti nel tempo fino all’ultimo del 2009.
La sezione artistica.
Il percorso artistico si sviluppa in 12 pannelli, i primi 6 descrivono la scelta fatta dall’Ingegnere Sertorio di rivestire e impermeabilizzare la volta e le pareti della galleria con piastrelle di ceramica, materiale che univa ai requisiti tecnici dell’igienicità e della durevolezza, un notevole pregio estetico. Il lavoro venne affidato alla famosa manifattura di ceramiche “Richard Ginori” che seguendo il gusto dell’epoca utilizzò elementi propri dell’Art Nouveau, movimento artistico che insieme all’Art Déco ha ispirato gli altri 6 pannelli.
La sezione tecnica
Nei 2 pannelli dedicati allo studio tecnico si illustra il percorso che i progettisti dell’epoca seguirono per ideare e realizzare l’ascensore di Castelletto. Nella seconda metà dell’800, con lo sviluppo dell’industria metallurgica, si assistette ad un vero e proprio boom delle costruzioni in acciaio In questo periodo acquistò una sufficiente affidabilità la costruzione delle funi in acciaio, che con la loro diffusione sul mercato offrirono nuove e interessanti possibilità ai progettisti. Si iniziarono a costruire nuovi mezzi di trasporto dedicati al superamento di percorsi in verticale (ascensori) ed inclinati (funicolari e funivie); nei primi tempi la forza motrice necessaria per muovere questi impianti era fornita da motori a vapore o da sistemi a contrappeso d’acqua. Verso la fine dell’800 arrivò un’altra rivoluzione, la produzione e distribuzione dell’energia elettrica per gli usi civili e industriali; il motore elettrico, piccolo, semplice, potente, pulito e silenzioso diventò la soluzione universale anche per i mezzi di trasporto a fune; questo vastissimo ed esaltante orizzonte di possibilità inventive, paragonabile a quello che stiamo vivendo negli ultimi vent’anni con l’avvento dell’informatica, si offrì nei primi anni del ‘900 agli inventori e progettisti, che dovevano risolvere i difficili problemi legati alla pianificazione urbanistica ed al fenomeno del pendolarismo di massa.
La sezione poetica
Salendo alla stazione superiore, il primo pannello che accoglie il viaggiatore è un doveroso omaggio all’ispirazione poetica che questo impianto dettò in molti scrittori, ma più di tutti nel poeta livornese Giorgio Caproni, che nella lirica L’Ascensore descrive il legame forte con la città e con l’ascensore di Castelletto, soprattutto nei più famosi versi riportati anche nella galleria di Portello “quando mi sarò deciso d’andarci in paradiso, ci andrò con l’ascensore di Castelletto, nelle ore notturne, rubando un poco di tempo al mio riposo”.
Il futuro
La vista che si apre sulla città, arrivando in ascensore, è anche una visione proiettata verso il futuro, alla città che si sviluppa in verticale e nelle sue verticalità cerca risposte sempre più efficienti e sostenibili per i grandi spostamenti di uomini e idee. Nasce così, dall’idea di Comune di Genova e Amt, l’impianto di risalita degli Erzelli, illustrato proprio negli ultimi pannelli che chiudono la mostra. Il progetto, presentato sia alla Regione Liguria sia al Ministero dei Trasporti, prevede la realizzazione di una funicolare, nel 2013, che colleghi la parte di Genova antistante l’area portuale con il nuovo polo tecnologico e universitario collocato sulla collina degli Erzelli.
Il video
La mostra si completa con il contributo del video realizzato nel 2004 dal fotografo Giorgio Bergami di Publifoto. Le immagini iniziali di una Genova anni ’70, la canzone inedita di Gino Paoli e il famoso scenografo Emanuele Luzzati, mentre disegna il bozzetto dell’ascensore, lo rendono un contributo prezioso e inedito. Il video sarà visibile nella parte centrale della galleria di Portello.