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14
Ott
2010

LORELLA CUCCARINI PORTA IL CASO DI CRISTINA MAGRINI A "DOMENICA IN

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"Sarzana.  Da trent’anni è in coma vigile e da altrettanto tempo il padre sta lottando per garantirle un futuro oltre se stesso, fatto non solo di assistenza medica ma di amore ed affetti. E’il caso di Cristina Magrini, la sfortunata ragazza vittima di un incidente stradale,  che stamani Lorella Cuccarini, conduttrice su Rai 1 di “Domenica In” ha conosciuto insieme al padre Romano nella sua casa di Sarzana. E proprio domenica prossima il caso di Cristina verrà raccontato “nello spazio- dice la conduttrice televisiva- dedicato a gente comune e al tempo stesso straordinaria come Romano e la figlia”. “Staremo molto attenti- continua - a raccontare in punta in piedi vicende come queste che nei toni e nella forma meritano il massimo del rispetto”. E la show girl più amata dagli italiani ha mostrato di apprezzare molto l’attenzione, unico caso in Italia, con cui l’Amministrazione comunale sarzanese segue da sempre il caso di Cristina, così come prima quello di Davide Angeli, al punto tale da venire in centro per salutare il sindaco Massimo Caleo e l’assessore ai servizi sociali Rosanna Pittiglio i.

 Sarzana infatti, in tanti anni, ha sempre sostenuto gratuitamente la famiglia Magrini garantendole 2000 ore annue di assistenza “spalmate” su 365 giorni all’anno. Un impegno straordinario che la conduttrice tv ha mostrato di apprezzare molto. Ma i dubbi  e le angosce legate al futuro di persone come Cristina restano. Cosa le accadrà dopo il padre che oggi ha 77 anni? Esistono in Italia strutture in grado di garantire oltre all’assistenza medico-infermieristica anche sostegno morale e affetto ai malati? E’ questo il tema sul quale la conduttrice domenica prossima attirerà l’attenzione di milioni di telespettatori. A partire dal libro dal titolo “E se mi dovessi svegliare” scritto da alcuni giornalisti bolognesi che hanno ascoltato l’esperienza di papà Romano durante il breve soggiorno nel capoluogo emiliano dove  la famiglia Magrini sperava di trovare risposta alla domanda che, purtroppo, angoscia tante famiglie italiane. “ Già dai tempi della mia militanza nel volontariato locale- spiega l’assessore Pittiglio-  ho avuto modo di occuparmi delle persone in coma vigile.