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21
Mag
2015

Cataratta e intervento chirurgico, come e quando si esegue?

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chirurgia occhioLa cataratta è una malattia oculare senile, che consiste nella progressiva ed irreversibile opacizzazione del cristallino.
Possiamo immaginare il cristallino come l’obiettivo di una macchina fotografica che non riesce a mettere più a fuoco l’immagine. Il cristallino è una struttura trasparente, rivestito da una capsula elastica e resistente di collagene. Questo trasmette alla retina, quando sano, immagini nitide e precise.

Come si cura la cataratta

La cataratta deve essere accertata attraverso un controllo oculistico specialistico. L’esame oculare avviene con una lampada a fessura ed un collirio midriatico. In questo modo l’oculista può analizzare la struttura interna dell’occhio.
Il paziente viene, poi, sottoposto a controlli di carattere complementare, l'esame specifico della retina unitamente a test specifici per valutare l'acuità della vista.

Cura farmacologica alla cataratta

Erroneamente in passato si credeva che attraverso l’uso di appositi colliri si potesse rallentare la progressione della cataratta. In realtà, nessuna delle sostanze farmacologiche presenti in commercio blocca completamente la progressione del disturbo.
Se è vero che non è possibile invertire o bloccare la cataratta, è stato dimostrato che la somministrazione topica di sostanze particolari come ad esempio il Sodio dihydroazapentacene polisulfonato (toglierei sostanze, non vedo altro modo per descriverli) può causare un rallentamento della malattia. Anche l’ N-

acetylcarnosine sembrerebbe essere efficace nel trattamento di alcuni disturbi oculari, tra cui quello della cataratta.

L’intervento chirurgico alla cataratta

L’unico modo per curare definitivamente il problema è l'intervento chirurgico alla cataratta.
L’intervento chirurgico di cataratta è l’operazione chirurgica più eseguita nei paesi del mondo.
Essoconduce alla rimozione del cristallino opacizzato e alla sostituzione con una speciale lente artificiale, è ormai un intervento di routine, efficace e definitivo.
L’operazione in genere si esegue ambulatorialmente: il paziente viene fatto accomodare su una poltroncina o su un letto operatorio.
L’occhio viene anestetizzato attraverso gocce anestetiche o iniettando la sostanza desensibilizzante nella peribulbare. Il paziente resta sveglio ma non sente alcun dolore.

Generalmente, l’intervento chirurgico eseguito alla cataratta è eseguito secondo la facoemulsificazione: il chirurgo in questi casi si serve di una speciale sonda che tramite gli ultrasuoni ottiene la frantumazione del cristallino. I frammenti sono aspirati, mentre la membrana che avvolge il cristallino non viene incisa in quanto servirà per poter poi apporre la lente artificiale. La ferita dell’intervento chirurgico alla cataratta sarà ricucita con i punti di sutura, questi ultimi saranno poi rimossi in un breve lasso di tempo, pari a circa due settimane.

Facoemulsuficazione

L’intervento chirurgico alla cataratta può essere condotto attraverso la facoemulsuficazione ad ultrasuoni. Attraverso il microscopio si inserisce una piccola sonda del diametro di 0.8 mm. che vibrando a frequenze ultrasoniche polverizza le fibre del cristallino. Queste saranno poi aspirate.
E’ possibile utilizzare altre tecniche come il laser e i micro getti di acqua.
L’intervento chirurgico attraverso la facoemulsificazione permette di asportare la cataratta con un’apertura di 2.75 millimetri. Per mezzo di questa viene poi inserita una lente pieghevole, artificiale, che successivamente si stabilizza nella sede in cui è posta.

Con la facoemulsificazione, l’intervento chirurgico consente di rispettare l’anatomia dell’occhio umano. Infatti, l’incisione a valvola generalmente non richiede sutura. In questo modo il rischio di eventuali disagi e di astigmatismo viene ridotto al minimo.